Armi, Munizioni e Pelicce al posto della CITTA’ DELL’ALTRA ECONOMIA A ROMA- Fermate il Bando Non Fermate il Progetto !!
Lettera Aperta al Sindaco Alemanno
Oggetto: Lettera aperta all’ On.Gianni Alemanno Sindaco di Roma per bloccare l’ Avviso Pubblico per l’assegnazione degli spazi della Città dell’Altraeconomia nella forma di incubatore di imprese e riprendere le trattative con il tavolo di progettazione denominato ‘CAE 2.0’
Gentile on. Gianni Alemanno, Sindaco di Roma,
come organizzazioni coinvolte in questi mesi nel tavolo di programmazione per il rilancio della Città dell’altra Economia, siamo estremamente preoccupati dell’improvvisa uscita di un Avviso Pubblico per l’assegnazione degli spazi della Città dell’Altraeconomia nella forma di incubatore di imprese.
Il Tavolo di progettazione, che abbiamo aperto in questi mesi con moltissime realtà operanti nel mondo dell’economia sociale e del terzo settore, è un cammino concordato insieme a Lei il 24 novembre 2010 e riconfermato dalla Sua segreteria il 24 marzo 2011.
In questi mesi i lavori del Tavolo sono stati tesi ad un rilancio della Città dell’Altraeconomia che facesse tesoro dell’esperienza già maturata dalle organizzazioni insediate e che aprisse alla partecipazione e coinvolgimento di altre realtà attive nel campo dell’economia sociale e solidale.
In questi giorni apprendiamo che il Dip.to Autopromozione Sociale ha emanato un Avviso Pubblico per l’assegnazione degli spazi della CAE a 10 nuove imprese senza alcun vincolo rispetto all’attività economica intrapresa, scavalcando le delibere di giunta già approvate e che destinavano gli spazi della CAE a specifici settori economici.
Al di là delle incongruenze e contraddizioni insite nell’Avviso, ci sorprende il fatto che questo atto marca una scelta contraria al percorso concordato e al lavoro fatto dalle tante cooperative, associazioni e forze sociali che si sono impegnate su questa progettazione. Il bando appena uscito stravolge gli obiettivi di rilancio, di inclusione e di allargamento alla base del Tavolo di progettazione, pertanto la invitiamo a verificare e rivalutare insieme la situazione creatasi in questi giorni.
Proseguire nella strada indicata dall’Avviso significherebbe chiudere definitivamente la possibilità di avere nella nostra città uno luogo dedicato alla promozione delle tantissime esperienze di Economia Solidale. Un esperienza unica in Europa. Benché convinti che un avviso pubblico garantisca trasparenza, questa opzione é stata rimessa in discussione sia dalla natura del bando sia per la presenza di un diritto di opzione progettuale prevista nel bando originario di assegnazione sia dal livello di partecipazione ampia avviato e dalla natura pubblica del Tavolo di progettazione’
Secondo questo bando, infatti, scomparirebbero di colpo le attività fondanti dell’Altra Economia, ossia il riuso e riciclo dei materiali, le energie rinnovabili, il turismo responsabile, il commercio equo e solidale, la finanza etica, il software libero, l’agricoltura biologica, la comunicazione sociale legata al terzo settore e le iniziative culturali connesse a queste tematiche.
Le chiediamo per tanto di fermare l’attuazione di questo bando e le chiediamo un incontro urgente per definire in comune accordo la progettualità futura sugli spazi della Cae. Distinti saluti
Aderenti al Tavolo di progettazione Cae2.0
Altrevisioni, Artigiani eco-compatibili, Cantieri Comuni, Cies, A Sud, Ailicos, Equorete, Ass. La Strada, Nuova Bauhaus, Binario Etico soc, B.A.G Coop, Capo Horn coop, Capodarco coop, CARTA, Cigl Roma Lazio, Consorzio C.N.C.A, Consorzio Cae, Consorzio CO.IN Sociale, Coop. Equobio, Elisso, Energetica soc.coop, Equazione Soc coop, Equoconsumo, FAIR coop, Federtrek, Fondazione Culturale Responsabilità Etica, Coord. Soci di Banca Etica del lazio, Forum Terzo Settore, Forum Ambientalista, Gaos, Greenpeace Roma, Il Naufragar me dolce, IPSIA (Acli),ISF Roma, Legambiente Lazio, Libera Lazio, Occhio del Riciclone coop, Officina Etica, Oltre Il Giardino coop, Radio Popolare Roma, Reseda coop, Rete ONU, Senza Confini) Spot the Difference e Melting Pro – Laboratorio per la cultura, Stand Up coop, Reorient, Retour , Solidarius Italia, Ati T.A.M , TERRE soc. Coop, Ubc Centro Federico Caffè, Upter Sport, WWF Lazio, Zoe Onlus.
REPUBBLICA
IL CASO
La Città dell’Altra Economia apre al grande business
“Sì del Campidoglio agli stand con pellicce e armi”
È polemica sul bando per l’assegnazione degli spazi commerciali nell’ex Mattatoio: “Previsto anche il trattamento di combustibili nucleari”
di CECILIA GENTILE
Trattamento di combustibili nucleari. Fabbricazioni di armi e munizioni. Ancora: apparecchiature per il lancio di aeromobili e catapulte per portaerei, riparazione e manutenzione di macchine per le industrie chimiche, petrolchimiche e petrolifere, allevamento di animali da pelliccia. È la Città dell’Altra Economia versione giunta Alemanno: secondo il nuovo bando, che scade alle ore 13 del 10 maggio, il Campo Boario dell’ex Mattatoio a Testaccio, fino ad ora riservato alle economie alternative e alle energie pulite, potrà ospitare queste e altre attività che niente hanno a che fare con lo spirito del mercato.
“Il Campidoglio sta facendo un uso illegittimo dell’espressione “Altra Economia” – dichiara Luigi Nieri, capogruppo regionale di Sel e tra i promotori della Città – In questo modo si mette ufficialmente la parola fine su una delle esperienze più innovative della capitale, finalizzata a promuovere la green economy e le attività produttive basate sul rispetto dei diritti umani”. La Città dell’Altra Economia, 3.500 metri quadrati di esposizioni, vendita, eventi e incontri, venne inaugurata il 29 settembre 2007. In questo enorme spazio recuperato e ristrutturato a spese del Comune, hanno trovato casa i prodotti biologici, il software libero, la finanza etica, il risparmio energetico, il commercio equo e solidale. In una parola, tutto ciò che è lontano dalla logica delle multinazionali e dello sfruttamento dell’uomo.
“Il bando è un atto grave e contrario rispetto al percorso concordato con il sindaco qualche mese fa per rilanciare la Città dell’Altra Economia – dichiara Riccardo Troisi, presidente del consorzio che riunisce 36 realtà – La giunta Veltroni aveva previsto 300mila euro per la comunicazione che la nuova amministrazione Alemanno non ha mai utilizzato. Siamo stati lasciati soli”.
Il bando, emesso dal dipartimento di Autopromozione sociale dell’assessorato alle Periferie, non fa alcun cenno all’agricoltura biologica, neanche quando parla di coltivazioni agricole e produzione di prodotti animali. “La Città dell’Altra Economia, finora culla degli agricoltori biologici laziali, adesso potrà ospitare anche prodotti ogm”, denuncia Andrea Ferrante, presidente dell’Aiab, l’associazione italiana per l’agricoltura biologica.
CITTA’ DELL’ALTRA ECONOMIA A ROMA
NON FERMATE IL PROGETTO!
TORNA IL RISCHIO DI CHIUSURA
Il primo progetto pubblico-sociale in Europa basato sulla promozione e sulla pratica diretta delle numerose attività che sono alla base del sistema di Altraeconomia torna a rischio di chiusura
Chiediamo chiarezza AGLI ASSESSORATI COINVOLTI E AL SINDACO DI ROMA ALEMANNO
La Città dell’Altra Economia è un progetto (NON E’ UN INCUBATORE) che sembra tornare a rischio chiusura dopo i primi tre anni previsti per l’avviamento e prima che divenga “sistema”.
“Nonostante gli impegni assunti personalmente dal Sindaco – dichiara Riccardo Troisi Presidente del Consorzio – che qualche mese fa aveva concordato con le realtà dell’economia sociale e solidale un forte rilancio del progetto Cae (diramando un apposito comunicato alla stampa su questo) e accolto pienamente l’avvio di un tavolo di progettazione cittadina per il futuro degli spazi della Città dell’Altra Economia, ci ritroviamo oggi senza parole nel vedere uscire improvvisamente una bando per l’assegnazione degli stessi spazi”.
Il consorzio Città dell’AltraEconomia giudica la scelta dell’Amministrazione Comunale, dettata dal Dipartimento Periferie di Roma Capitale – Autopromozione Sociale, di far uscire un bando per l’ assegnazione per gli spazi della Città dell’AltraEconomia un atto grave e contrario rispetto al percorso concordato con il Sindaco qualche mese fa, avviato con l’ex Assessore Croppi e riconfermato il 24 marzo dalla segreteria del Sindaco e dal’Assessore Gasperini in un apposito nuovo incontro.
Chiediamo chiarezza al Sindaco rispetto alle scelte individuate nella concertazione con le cooperative, le associazioni e le forze sociali che stanno ricreando ulteriori posti di lavoro nello spazio in questione. Il bando appena uscito stravolge gli obiettivi di rilancio che ci siamo dati in questi mesi e che proprio per questo era stato rimesso in discussione dal Sindaco in attesa di verificare il buon esito della progettazione per il rilancio complessivo del progetto.
Questo atto potrebbe se confermato cancellare dalla città di Roma il primo distretto di Economia Solidale del genere in Italia e la conseguente possibilità di avanzare una proposta sociale di economia alternativa a quella tradizionale che tanti danni e drammi continua a produrre all’interno del mondo del lavoro, della scuola, delle famiglie e della stessa politica.
Possibile che questa sia anche la posizione del Sindaco di Roma, Gianni Alemanno? A noi non è sembrato e non crediamo che in questa vicenda possa prevalere una linea di questo tipo contro la stessa volontà del Sindaco e dell’Assessore Gasperini.
Secondo questo bando, infatti, scomparirebbero di colpo le attività fondanti dell’Altra Economia, ossia il Riuso e riciclo dei materiali, le energie rinnovabili, il turismo responsabile, il commercio equo e solidale, la finanza etica, il software libero, l’agricoltura biologica.
In ogni caso, dopo la forte mobilitazione di questi mesi che ha visto l’adesione di più di 15.000 persone a sostegno della petizione lanciata dal Consorzio CAE, per salvare il progetto dello Città dell’AltraEconomia, e il coinvolgimento di oltre 50 organizzazioni al Tavolo di Progettazione per il rilancio della CAE, se questo atto non sarà rimesso in discussione, torneremo di nuovo, a far sentire la voce chiara e coerente delle nostre ragioni, certi che tutti comprenderanno ancora una volta che non è questa la modalità di governo del territorio e delle dinamiche sociali e culturali che i cittadini di Roma si aspettano da chi è stato eletto per amministrare.
Commenti al Bando aprile 2011
Link bando http://www.autopromozionesociale.it/index.php?q=node/405
“Premesse generali”
Il Tavolo di progettazione per il rilancio della CAE è nato a seguito dell’incontro tenutosi il 24 novembre 2010 tra il Sindaco di Roma, l’ex Assessore alla Cultura, e rappresentanti del Consorzio CAE. L’ipotesi del Tavolo rispetto al Bando è stata giudicata da tutti i presenti come un percorso che avrebbe garantito la continuità del progetto in corso, l’apertura a nuove ed altre realtà cittadine e mantenuto un carattere pubblico e partecipato. Il 24 marzo 2011 è stata riconfermata questa scelta dal Gabinetto del Sindaco alla presenza dell’Assessore alla Cultura.
In questi mesi il Tavolo di progettazione ha prodotto un documento progettuale che assume come vincolo il fatto che i costi di gestione della CAE non debbano essere sostenuti dall’Amministrazione Comunale. A questo documento hanno lavorato e hanno aderito più di 50 organizzazioni tra imprese ed associazioni, raggiungendo un numero di realtà molto più ampio di quello previsto nel Bando. Per questo riteniamo che il Bando sia ormai superato dal lavoro e dalla partecipazione avuta al Tavolo di progettazione per il rilancio della CAE.
Infine il Bando presenta degli elementi di forte criticità che evidenziamo nei commenti a seguire:
1. Il bando nelle sue premesse non fa alcun riferimento alla destinazione d’uso dello spazio che era stata decisa da una delibera dalla Giunta Comunale n. 554 del 5 agosto 2004 nella quale veniva approvato il progetto definitivo “Città dell’Altra Economia” – Spazio permanente per iniziative economiche eque, solidali, ed ecocompatibili– nell’ex Mattatoio di Testaccio, individuando, all’interno dell’ex Mattatoio gli spazi rispondenti alle esigenze progettuali; in particolare – nel rispetto del Piano di Utilizzazione nell’ambito della zona per “Attrezzature e servizi culturali, assistenziali, ricreativi, associativi” di cui al comparto di attuazione Ba, comprensivo degli edifici 29, 31, 34, 35 e 36 –l’edificio n. 29, le tettoie n. 35 a/b/c e n. 36, l’area inclusa fra le tettoie n. 3536,l’edificio n. 34 così come delle aree di pertinenza di cui alla corrispondente planimetria; Che per Altra Economia nella stessa deliberazione si intende l’insieme di iniziative che includono commercio equo e solidale, agricoltura biologica e biodinamica, finanza e assicurazione etica e sistemi di scambio non monetario, riciclo e riuso dei materiali, risparmio energetico ed energie rinnovabili, turismo responsabile, sistemi di informazione aperta come il software libero ed i mezzi di comunicazione orizzontale caratterizzati dalla partecipazione, consumo critico, le esperienze di economia solidale che abbiano natura comunitaria, partecipata, cooperativa e prevedano l’autogestione locale, l’ organizzazione di attività di informazione, formazione, promozione, divulgazione sulle iniziative predette
2. Le premesse dell’avviso pubblico di cui all’oggetto risultano incomplete. Mancano infatti i riferimenti ai bandi che nel 2007 hanno permesso l’insediamento delle imprese che dal 29 settembre 2007 hanno operato e ancora sono attive all’interno della Città dell’Altra Economia.
3. Sempre nelle premesse, al punto sesto, si da una definizione non corrispondente alle attività economiche previste dalla sopracitata delibera e comunque totalmente distanti dai principi dell’imprese dell’economia sociale e solidale
4. Il bando anche nelle definizioni contrattuali non corrisponde in alcun modo alla vocazione di utilità sociale di quello spazio e di un rapporto con le attività sociali e di tutela dell’ambiente dovrebbe ispirare l’azione di un ente locale .
5. Sembra essere stato utilizzato l’elenco e i codici del Censimento ISTAT, senza modifiche e senza selezionare in alcun modo le voci. Ne risulta un quadro molto lontano dai settori considerati di “altra economia” e una amplissima “offerta” di occasioni di insediamento, anche per imprese che hanno bisogno in genere di spazi di dimensioni molto maggiori di quelle previste dal bando. Ad esempio, non si può laminare a freddo delle lastre di acciaio (24.32.00) o produrre cemento (23.51.00) all’interno di due o tre stanze. Altre produzioni come la “fabbricazione di armi e munizioni” (25.40.00) oppure “ la fabbricazione di apparecchiature per il lancio di aeromobili, catapulte per portaerei e apparecchiature simili” (28.99.91) o ancora “il trattamento dei combustibili nucleari” escludendo per fortuna “l’arricchimento di uranio e torio” (24.46.00), risultano anch’esse poco coerenti con una economia rispettosa dell’ambiente.
A tutte le organizzazioni del Tavolo di Programmazione Città dell’AltraEconomia
Carissimi/e vi comunichiamo che questa mattina si è tenuto presso la Città dell’Altraeconomia il terzo incontro con il capo segreteria dell’Ass Ghera, Dott Milana ed alcuni tecnici di Autopromozione Sociale per verificare anche sul luogo le opzioni possibili per raccogliere le proposte presentate dal tavolo nella precedente riunione . Dopo un accurata visita degli spazi della Cae e relativa spiegazioni delle attività che sono in corso e di quelle che vorremmo realizzare in futuro, (da precisare che il nostro interlocutore metteva per la prima volta piede alla cae ) abbiamo evidenziato inoltre le difficoltà strutturali della cae attualmente irrisolte . Dopo c’è stato un confronto rispetto alle proposte fatte la scorsa settimana, partendo dalla prima premessa fondamentale per continuare a discutere , ossia la sospensione del bando entro lunedì prossimo. Ci è stato confermato l’intenzione dell’Assessorato di sospendere l’attuale bando come da noi richiesto ed aprire un tavolo tecnico a partire da mercoledì pomeriggio per modificare l’attuale bando introducendo una maggiore definizione delle categorie economiche orientandole ai settori dell’Altraeconomia previsti dalla legge regionale, accettato di ridurre gli spazi per le nuove imprese incubate rispetto agli attuali mq previsti nel bando inserendole solo nell’attuale comparto M1 (palazzina della cae locale pese). Inoltre ci hanno confermano che il secondo bando raccoglierà le proposte fatte nel nostro progetto, ma anche qui occorrerà concordare con i tecnici l’intero impianto. E’ stata riconfermata la proroga alle realtà insediate fino al 30 settembre che a quanto pare è alla firma del direttore Coccia. Abbiamo ribadito che come Tavolo abbiamo previsto per il prossimo 26 maggio una conferenza stampa di presentazione del nostro progetto nella sala del Carroccio in Campidoglio nel caso in cui non sarà dato seguito agli impegni presi. Per questo se lunedì prossimo non riceveremo comunicazioni definitive occorrerà organizzarci per dar seguito alle azioni concordate nella riunione. Per questo proponiamo di rivederci come Tavolo martedì 24 maggio ore 18.00 per capire se la trattativa avrà buon esito e per definire assieme i passi futuri . Saluti
A tutte le organizzazioni del Tavolo di Programmazione Città dell’AltraEconomia
Carissimi/e vi comunichiamo che il Comune di Roma ha provveduto a modificare il bando eliminando le categorie merceologiche più discutibili che erano presenti nell’avviso ed ha spostato i termini di scadenza al 30 maggio. Vi alleghiamo il nuovo link con i commenti fatti sull’intero bando da un esperto che abbiamo contatto( vedi sotto). Abbiamo inoltre verificato che la procedura amministrativa sulle variazioni dell’avviso è lecita, per cui il bando formalmente modificato con determina dirigenziale è valido . Ad oggi non sono arrivate ulteriori comunicazioni da parte dell’Ass Gasperini e dalla segreteria del Sindaco. I consiglieri stanno lavorano per capire se ci sono novità in merito a questa vicenda ( vi alleghiamo articolo del giornale il fatto quotidiano che fa il quadro delle tensioni della maggioranza ) .
Comunque sia , occorre rafforzare la comunicazione per l’iniziativa del 5 maggio ed assicurare una buona partecipazione al sit-in, vi ricordiamo di attivarvi rispetto alle azioni comuni condivise :
• Per il 5 maggio tutte le organizzazioni del tavolo dovranno assicurare la presenza di almeno tre persone all’iniziativa del 2 maggio, così da garantire un numero adeguato all’organizzazione del Sit-in.
• Tutte le realtà si devono impegnare nel diffondere a tutti i loro contatti ed a mettere sui propri siti o news-letter la lettera aperta al Sindaco Almenno sottoscritta da tutto il tavolo, con l’aggiunta di un appendice che invita tutti/e ad essere presenti il 5 maggio
• Per le uscite stampa occorre coordinarsi con il responsabile stampa della Cae – Cesare Budoni ( cesare.budoni@gmail.com – cell 349 6040937) per eventuali azioni di rafforzamento della comunicazione avviata da altri uffici stampa delle organizzazioni del tavolo
• Vi chiediamo di condividere con i vostri contatti facebook evento appositamente creato per promuovere l’iniziativa del 5 maggio (vedi link http://www.facebook.com/event.php?eid=141712469234341)
Vi preghiamo di attivarvi al massimo per poter assicurare la massima diffusione dell’iniziativa
Cari amici, vi comunichiamo che l’appuntamento davanti al Campidoglio è stato posticipato a giovedì 5 maggio 2011 ore 15.30 a causa della variazione dell’ordine dei lavori del Consiglio Comunale di Roma e dell’ assenza del Sindaco e degli Assessori competenti sugli spazi della Città dell’Altra Economia.
Ci auguriamo di vedervi in tanti a questo nuovo appuntamento.
Cordiali saluti
Gianfranco Bongiovanni
PER DIFENDERE IL PROGETTO
CITTA’ DELL’ ALTRA ECONOMIA
Le organizzazioni che hanno sottoscritto questa lettera aperta al Sindaco Alemanno, non avendo ancora ricevuto una risposta concreta e chiarificatrice da parte del Sindaco, hanno deciso di convocare un
sit-in pubblico sotto il Campidoglio per il 2 maggio a partire dalle ore 15.30 ,
in occasione del prossimo Consiglio Comunale.
INVITIAMO TUTTE LE DONNE, GLI UOMINI, LE ASSOCIAZIONI, LE COOPERATIVE, I MOVIMENTI SOCIALI GLI ESPONENTI DEL MONDO CULTURALE E DELLA POLITICA CHE HANNO SOSTENUTO E CONTINUANO A SOSTENERE IL PROGETTO CITTA’ DELL’ALTRECONOMIA AD INTERVENIRE A QUESTA INIZIATIVA .
Ciao,
Vi ringrazio per la lettera che avete scritto, in quanto mi sento molto colpita da ciò che ha fatto Alemanno.
Riterrei però opportuna una mobilitazione sociale: nessuno si è mosso in questo senso?